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martedì 25 settembre 2012

Suomi no frills

Ci sono amicizie strane che nascono quasi per caso, che si interrompono e poi riprendono nel tempo, che vivono periodi di incontri assidui alternati a momenti di blackout, forse anche per questo sono più vere. Prive di fronzoli (no frills), essenziali, non si sta a badare a chi chiama per primo, spesso non ci si ricorda manco di fare gli auguri per il compleanno o di natale ma poi all'improvviso ci si ricorda dell'altro "Sei a Roma? Ok vediamoci".
Questa amicizia è nata così sui banchi dell'università uno dei primi giorni da matricola.
Lei non è italiana ma fa parte di quel mondo scandinavo che io adoro, che individuo come modello di vita e da cui credo ci sia solo da imparare.
Lei per me ha fatto sempre parte di un altro mondo, come cultura, apertura di pensiero, è sempre stata un'isola felice. Ha sempre avuto un modo diverso di vedere ed interpretare le cose.
L'ho seguita con discrezione nei suoi cambi di casa, nelle sue scelte di vita, dove stare qui o lì? L'ho salutata decine di volte pensando fosse l'ultima e chissà quando e dove ci si rivedrà per poi ritrovarla tempo dopo sempre nello stesso posto.
Abbiamo fatto chiacchierate interminabili nella sua piccola cucina e il più delle volte calava la sera ma noi continuavamo a parlare fino a che una delle due non riuscendo più ad intravedere i lineamenti dell'altra per il buio diceva "Forse è il caso di accendere la luce?".
La sono andata a trovare al suo paese, che ho amato da subito e per qualche giorno ho visto come vivono davvero loro, visitare un posto con uno che ci vive è un'opportunità impagabile. Lei ci ha ospitato nella sua casa di Helsinki e in quella di campagna, ci ha fatto vedere come si usa la sauna, con le sue regole auree: non si litiga, non si scoreggia e... non mi ricordo.
Indimenticabile l'emozione e la calma che ti pervade quando dopo la sauna esci e ti siedi su un balconcino in accappatoio, sorseggiando un succo di lamponi perdendoti nel verde della campagna.
O le passeggiate con lei nei boschi vicini dove ogni tanto ci dava da assaggiare un lampone artico.
Noi cittadini paurosi di tutto, lì invece partono per settimane a fare trekking in Lapponia...
Così come ci ha illustrato l'usanza di fare i picnic, appena c'è un pezzo di verde e un po' di sole stanno tutti all'aperto a crogiolarsi. Ma anche d'inverno, i neonati li mettono a dormire di fuori per il pisolino, li imbacuccano con tute e cappellini ma stanno all'aperto, liberi dai batteri.
Stanno troppo avanti, io l'ho sempre detto!
siamo andata a trovarla anche un'altra volta, passavamo di là in crociera e non c'è stato nulla di più facile che incontrarci per una giornata.
Ovviamente una ragazza così moderna, dinamica ecc. ha vari motivi per fermarsi in Italia oltre a sole, mandolino, spaghetti e...l'amore! Si è accattata un esemplare italico che è quanto di più lontano ci possa essere dal suo mondo.
Perchè siamo fatte così, siamo strane e le dinamiche amorose hanno talvolta degli incastri davvero incomprensibili.
Così quando per un momento ha avuto la possibilità di cambiare il corso della sua vita conoscendo un tizio, quel tizio che tutte vorremmo, quello che ti dice "Prendi il passaporto che questo weekend si parte" e poi l'ha portata a New York ad una festa all'ultimo piano di un grattacielo con tanto di sauna....lei poi è tornata sui suoi passi.
Questa estate si è sposata dopo 20 anni di fidanzamento. Lei, in linea con il suo modo di fare, mi ha detto "Ti invito ad una festa", non ha detto matrimonio ma festa e proprio così è stato.
Probabilmente uno dei matrimoni che mi è piaciuto di più, piacevole, "no frills" come lei.
Celebrato in Umbria, sul lago, in quel posto che tanto amano e che negli anni è stato il   loro rifugio tante volte.
Si sono sposati in comune, entrando nella sala uno di fianco all'altro spingendo la carrozzina con la loro piccola nata un anno fa.
La cena è avvenuta nell'agriturismo in cui vanno di solito, un bel panorama sulle colline circostanti e cibo semplice, ottimo.
Durante la cena ci sono stati dei discorsi fatti dagli amici più stretti degli sposi, anche qui grande semplicità e niente ipocrisia, si è parlato della loro longeva storia, degli aneddoti più divertenti ma anche delle loro crisi, di come sia stato spesso un percorso in salita e di come ne siano usciti, forse con la cosa più semplice e scontata: tanta pazienza.
Come bomboniera hanno regalato due bottiglie di vino locale, l'abito lei l'aveva già comprato anni fa, semplice, elegante e colorato, anche le fedi le avevano già scelte e via!

Credo ci sia tanto da imparare da questa festa che ha molto di sostanza e di essenziale e poco di fronzoli e apparenza, senza falsi lussi, ridondanze e frasi fatte, perchè tanto al "Per tutta la vita non ci crede nessuno" ma "al giorno per giorno" invece si e merita impegnarsi e lavorare per questo.



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