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martedì 13 gennaio 2015

Cabo Verde - parte 1: il viaggio

Dopo i bagordi natalizi torniamo in città per preparare i bagagli per la partenza.
Ingenuamente penso:"Evviva finalmente potremo viaggiare leggeri, che ci vuole a fare una valigia con abbigliamento adatto ad un clima caldo? Un pareo, due costumi appallottolati e via! Niente giacche, niente felpe! Chissà quante cose in più potrò portare!".
Con sommo entusiasmo inizio a preparare i bagagli mettendo in valigia di tutto tranne il gatto. Ebbra dalla euforica sensazione di non dover volare con una compagnia low cost e quindi senza limiti di peso e dimensioni dei bagagli se non i canonici 20 kg, ma avoja a raggiungere quel peso solo con costumi e parei!
Dopo un po' mi assalgono i primi dubbi: e se fa freddo e se tira vento e se domani... agli iniziali indumenti estivi si aggiungono impermeabili, trench, kway acquistati e tirati fuori solo per queste occasioni.
Poi le altre considerazioni sono: e se il fondo del mare è sassoso? Allora servono le scarpine da sassi (comprate anni fa e mai usate). E poi che non vuoi portare qualche giochino ed attrezzo da spiaggia per far giocare le Pop? Non tanto le pinne, il fucile, gli occhiali ma piuttosto i braccioli, la ciambella che già immagino in vendita al blindato negozietto del villaggio a prezzi da Damiani.
Presto mi assale un dubbio ancora più serio, controllo sul foglio di viaggio quanto è il limite di peso...per i voli charter o almeno per il nostro è 15 kg con sovrapprezzo di 10 euri a kg e giurano di essere rigorosissimi nei controlli. Addirittura si vocifera che ogni valigia deve al massimo pesare 15 kg e non si può fare la media tipo un passeggero con valigia da 20 kg e uno con una da 10. Inoltre pare non si possano fare quelle figure barbine che sempre più spesso si vedono di passeggeri intenti ad aprire trolley e cercare di sistemare vestiti e accessori improbabili in modo da rispettare il limite di peso. Questo divieto non lo capisco,  forse si riferisce ad una questione di pubblica decenza. Si legge su internet che gli addetti siano ferocissimi e quindi non si scappa.
Rismonto tutti i bagagli e le ore successive sono dedicate a disfare le valigie e rifarle pesandole poi ogni volta. Tutte le preoccupazioni sulle variabili meteo-marine svaniscono nella constatazione: io mi porto questo, speriamo vada bene.
Inoltre questi già scarsi 15 kg vanno moltiplicati solo per 3 ovvero per noi e la Pop in quanto occupanti di posto a sedere in aereo. Per Marta poichè non ha ancora compiuto 2 anni e viene definita con malcelato disprezzo infant non spetta nulla, nè posto a sedere, nè pranzo, nè quindi bagaglio. Alla stregua di un neonatino e senza considerare che pesa 15 kg e non ha le dimensioni e le necessità di un bebè. Come se lei andasse in vacanza nuda o al massimo con una foglia di palma! Insomma abbiamo diritto allo stesso monte kg di tre persone quando invece siamo 4 e la roba di Marta occupa spazio e pure tanto: pannolini, vestiti, scarpe ecc.
Sono contrariata mi sembra di subire un torto enorme e farei intervenire i caschi blu, l'Unicef e tutti gli altri ma non ci possiamo fare nulla se non adeguarci e limitarci nelle cose da portare!

Dopo ore di tentativi fai e disfa la soluzione è: nelle valigie piccole mettere cose pesantissime tipo le scarpe e nelle grosse (che già vuote pesano un paio di chili) mettere cose leggere. All'uopo compriamo anche una valigia media dai cinesi, subito definita per la sua precaria e dubbia qualità:"Quella che durerà solo un viaggio e poi si scasserà" e invece ci stupirà. Inoltre a questo punto puntiamo sui bagagli a mano riempiendone subdolamente anche uno per la Pop che viene fornita di trolley delle Winx colmo da scoppiare, non ce la faccio neanche io a trascinarlo ma loro se lo dividono e litigano per portarlo tutto il tempo che siamo in aeroporto.

Partenza il 31 all'alba, lasciamo una Roma gelida, fredda ancora assonnata, usciamo che è ancora buio con le Pop addormentate.
Per questo viaggio ci eravamo rivolti per la prima volta ad una agenzia di viaggio e quindi abbiamo cose a cui non eravamo abituati tipo l'assistenza in aeroporto. L'appuntamento è fissato per le 5.50 ma quello dell'agenzia mi fa lo sconto:"Dai potete arrivare pure alle 6...".
Abbiamo portato pure il passeggino, il più delle volte ci va la Pop grande, ligi alla regola: purchè non rimanga vuoto e ci vada qualcuno ma abbiamo scoperto che è di grande aiuto come carrello per metterci zaini e borse e poi con il passeggino salti un sacco di file e hai precedenza, quindi lo useremo fino a 18 anni costringendo una delle due a sedercisi sopra!
Grazie ad esso una signora tutta botox si preoccupa per noi e ci fa passare avanti al checkin e saltiamo pure la fila al controllo sicurezza chiedendo all'addetto:"Ma non esiste una corsia preferenziale per passeggini?" e lei:"No ma passate di qua".
Le attese a Fiumicino per partire o al ritorno per l'attesa bagagli sono sempre riservate a constatare quanto faccia schifo questo aeroporto paragonato agli altri stranieri. In effetti  ad esempio hanno fatto dei nuovi bagni ma accessibili solo tramite scale.
Ci siamo. Saliamo sull'aereo, sarà pure un Boeing qualcosa ma è davvero stretto, mm ci sta a stento nella poltrona, io con Marta sulle ginocchia non ne parliamo, l'unica che sta bene è Alice con posto finestrino. Il personale dell'aereo è costituito da vari stewards e una sola hostess. Tutti di un'antipatia e cafonaggine unica, scazzati e demotivati. Appena saliamo noto che non c'è posto per i nostri zaini, giacche, gli effetti personali come li chiamano loro. Siamo in seconda fila e sopra di noi ci sono nelle cappelliere tutti i dispositivi di sicurezza quindi non possiamo metterli lì. Nasce un'antipatia reciproca tra me e uno di questi. Mi fa:"Signora lì non può ci sono le bombole" "Ah sì..? Non le avevo viste?" "Come?!". Poi si avvicina mi chiede se Marta è infant vorrei rispondere:"No lei ha diritto alla sua poltrona, me la tengo in braccio per hobby!". allora mi consegna la cintura da legare alla mia e intorno a lei. Marta la odierà da subito infatti al massimo riuscirò a legargliela intorno alla vita ma tanto eravamo talmente strette da rendere superflua un altro aggancio.
Davanti a noi c'è una fila di sedili un po' più larga occupata da gente che sembra vip, scopriremo in seguito che l'hanno ottenuta pagano una cinquantina di euro in più ma che i minori di 12 anni non ci possono stare. È la prima volta che stiamo in dei posti così avanti in aereo, possiamo osservare quello che succede, quello che fa il pilota e gli stewards in quello spazietto così angusto, peccato che chiudano sempre la tendina per non farci vedere. Pensavamo di essere privilegiati e di ricevere il pranzo per primi invece succede solo una volta, le altre partono dal centro.
I voli charter sono una via di mezzo fra un low cost e un 38 barrato all'ora di punta.
Ben presto si crea una fila lunghissima di gente in coda per andare in bagno, noi eravamo proprio lì vicino e quindi abbiamo iniziato a fare diverse congetture su cosa facesse ognuno in bagno e perchè ci mettesse così tanto tempo. Eliminate teorie hard poichè eravamo sicuri che una sola persona per volta occupasse il bagno, io sono giunta alla conclusione che la gente perde tempo perchè... si scaccola, colpa forse della secchezza dell'aria dell'aereo e del cattivo ricircolo. O semplicemente notando che altri indugiavano nella toilette non vogliono essere da meno e ci mettono tanto ad uscire. O forse dopo aver tanto atteso se la prendono comoda pensando a quelli che stanno fuori in attesa.
A forza di vedere quella fila era venuta voglia pure a me di fare pipì, aspetto un po' poi proprio quando inizio a non poterne più... il comandante avverte che c'è una turbolenza, di tornare a posto e stare con la cintura allacciata. Passano i minuti, mi slaccio la cintura della poltrona e dei pantaloni perchè la pancia mi sta scoppiando. Da dietro la tendina vedo che comunque il personale sta in piedi, l'aereo da parecchio tempo non balla più ma è stabile e addirittura un signore di soppiatto riesce ad andare in bagno. Provo ad alzarmi ma vengo subito ripresa e fatta sedere. Passano altri minuti, osservo il panama di un passeggero accanto a me e sogno di liberarmi lì dentro.

Poco dopo una signora anziana si alza e va in bagno, lo steward tenta di fermarla ma poi si arrende e glielo concede a patto che si assuma lei la responsabilità. Mi alzo anche io disposta a firmare e assumermi la responsabilità di qualsiasi cosa, sposto la tendina e becco gli stewards a parlare amenamente e mangiare risotto ai porcini.
Il nostro pranzo non è affatto male, la compagnia si fregia di servire un primo di pasta emiliana e di far usare bicchieri di vetro e posate di acciaio. Immaginate il mio pranzo con Marta sulle ginocchia e il tavolino aperto... Le Pop si addormentano e io riesco addirittura a vedermi un film.
Nel trolley delle Winx avevamo messo pure un assortimento di libri da colorare, stickers, colori ma alla fine non sono serviti granchè e devo dire che 6 ore sono trascorse abbastanza velocemente. Gli altri passeggeri ci hanno fatto i complimenti per come sono state brave ecc.

La seconda parte: http://buonecosedipessimogusto.blogspot.it/2015/01/cabo-verde-parte-2.html

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